Il Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare di Bari, spesso considerato della Seconda guerra mondiale per le numerose spoglie dei soldati conservate, custodisce al suo interno anche coloro che perirono in Albania durante la Grande Guerra. Deve il suo nome al fatto che gli oltre 70.000 resti mortali che vi si trovano provengono dalla dismissione dei cimiteri di guerra costruiti nei territori d’oltremare dove operarono le unità italiane durante i due conflitti mondiali (Balcani, Africa Settentrionale e Africa Orientale). Recentemente sono stati traslati all’interno del Sacrario anche quei soldati periti nei campi di concentramento o di lavoro istituti dopo l’8 settembre 1943 nel territorio della ex Repubblica Democratica Tedesca.

La costruzione del Sacrario, progettata e diretta dagli ingegneri Gen. Arnaldo Tizi e Giuseppe Triggiani del Ministero della Difesa-Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra, è stata inaugurata il 10 dicembre 1967. Il complesso monumentale, a sviluppo orizzontale, è immerso in un ampio parco e si articola su due piani (terra e rialzato). Il primo contiene la Sala dell’Albo d’Onore, dove sono custoditi quattro armadi in bronzo, uno dei quali contenente i volumi in cui sono riportati in ordine alfabetico i nominativi dei caduti che riposano nel Sacrario. Negli altri sono custoditi i tabulati relativi ai caduti e dispersi in Russia. Il complesso comprende anche un’area museale, la Cripta, una sala visione documentari, varie sale commemorative e gli uffici della Direzione del Sacrario con annessi locali polifunzionali.

Fonte: Ministero della Difesa