Assisi

Assisi è un Comune italiano di oltre 28.000 abitanti, in provincia di Perugia, da cui dista 25 km.

E’ nota per essere la città in cui nacquero, vissero e morirono San Francesco e Santa Chiara. patroni d’Italia.

Storia di Assisi

Numerosi reperti archeologici indicano che Assisi trae le sue origini da un piccolo villaggio abitato dagli Umbri già nel IX secolo a.C che già allora intrattenevano profondi rapporti con i vicini Etruschi dai quali differivano per lingua e cultura.

Nel 295 a.C. i Romani imposero il loro dominio nell’ Italia Centrale e la città umbra ebbe il nome di Asisium diventando con il passare degli anni un importante centro economico e sociale dell’ Impero Romano.

Il suo toponimo ha origini prelatine, e conservando un’incerta etimologia, viene interpretato in due differenti modi. Città del falco, o dell’astore oppure dalla base latina ossa ovvero torrente con ovvio riferimento al fiume Assino. Nel corso del III secolo, per l’azione di san Rufino, vescovo e martire, inizia a diffondersi il cristianesimo.

Con la caduta dell’ Impero Romano anche Assisi subì le invasioni barbariche e venne saccheggiata dai Goti di Totila nel 545. Conquistata prima dai Bizantini poi dai Longobardi venne poi annessa al Ducato di Spoleto, fino a quando cadde sotto il dominio di Federico Barbarossa.

Tuttavia dopo pochi anni Assisi divenne comune a se stante, spesso in lite con la vicina Perugia.

E’ in questo periodo (1181-1182) che nasce Francesco, figlio di Pietro di Bernardone e Madonna Pica ,il futuro santo che, con la sua opera, segnerà la storia del luogo e dell’umanità.

Durante la fine della prima metà del Duecento l’Assisi guelfa subì vari assedi da parte delle truppe saracene e tartare facenti parte del grande esercito di Federico II di Svevia. Le truppe imperiali devastarono a più riprese il contado ma la città grazie alla valenza delle sue milizie ed al carisma di Santa Chiara, resistette alle incursioni. Negli anni a seguire Assisi vide alternarsi al controllo della città guelfi e ghibellini, prima di passare sotto il dominio della prima della Chiesa, poi delle varie casate più potenti dell’ epoca (Visconti, Montefeltro) fino al dominio degli Sforza. Periodo burrascoso con la città che venne assediata e che sfiorò la distruzione.

La conquista dell’Umbria da parte di Papa Paolo III nel XVI secolo, restituì alla città un periodo di pace e tranquillità.

Riprende con grande fervore l’attività culturale, interrotta dal periodo delle guerre napoleoniche, quando le truppe francesi al comando di Napoleone Bonaparte saccheggiarono la città e molte opere d’arte.

Nel 1860, con plebiscito unanime, aderì al nascente Regno d’Italia. L’unificazione permetterà alla città di aprirsi progressivamente all’esterno, grazie anche alla costruzione dello scalo ferroviario. Con il ritrovamento dei corpi di San Francesco e Santa Chiara, Assisi diventa meta privilegiata di pellegrinaggi; il turismo religioso dette un forte incremento alla rinascita dell’economia locale.

Durante il primo conflitto mondiale anche Assisi, come molte regione a Sud degli Appennini riceve un gran numero di sfollati provenienti dal Triveneto, in seguito alla disfatta di Caporetto.

Per le cure e l’accoglienza prodigate in questi anni Assisi comincia a essere nota come città della Pace

La cosa si ripete nella seconda guerra mondiale e nel periodo dell’occupazione tedesca, Assisi è letteralmente invasa dai profughi provenienti da ogni angolo della penisola, tra i quali oltre 300 ebrei.

Il vescovo monsignore Giuseppe Placido Nicolini, trasforma Assisi in uno dei centri principali della resistenza civile italiana all’Olocausto, ospitando, travestiti da frati o suore, nascosti nei sotterranei e nelle cantine, mimetizzati tra gli sfollati, provvisti di documenti falsi, gli ebrei rifugiatisi ad Assisi

Tra i rifugiati ci sono donne, bambini, vecchi, ammalati, che necessitano di cure ed assistenza per le necessità quotidiane. Si organizza persino una scuola dove i bambini ebrei possano ricevere istruzione religiosa ebraica. Grazie anche alla complicità del colonnello tedesco Valentin Muller, che dichiarerà Assisi una zona franca ospedaliera, nessun ebreo sarà deportato da Assisi.

Purtroppo l’area dove sorge Assisi è tra quelle a rischio sismico, numerosi sono infatti terremoti che coinvolgono anche la città Umbra. Non ultimo quello del Settembre 1997, di magnitudo 5,7 e che provoca numerosi danni, danneggiando anche parte delle volte della Basilica di San Francesco e i suoi preziosi affreschi.

Nel 2000 la città di Assisi, la Basilica Papale di San Francesco, quella di Santa Maria degli Angeli e gli altri luoghi francescani, con la quasi totalità del territorio comunale, costituiscono un sito inserito nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.

Nel 2004 la Medaglia d’oro al Valor Civile è conferita alla città di Assisi per l’impegno civile dimostrato dall’intera popolazione.

Cosa vedere ad Assisi

Sicuramente il punto da cui cominciare il tour della città è la Basilica di San Francesco.

E’ il luogo che dal 1230 conserva e custodisce le spoglie mortali del Santo patrono d’ Italia. Voluta da Papa Gregorio IX  venne insignita dallo stesso Pontefice del titolo di Caput et Mater dell’Ordine minoritico e contestualmente affidata in perpetuo agli stessi frati.

La basilica è composta da due parti: la Chiesa Inferiore e la Chiesa Superiore.

Passando per le  belle porte di quercia scolpite da Niccolò da Gubbio si accede alla Chiesa Inferiore; proseguendo in fondo alla navata potrete ammirare la cappella di Santa Caterina, costruita dal famoso cardinale Albornoz, che vi è sepolto. Ammirate le meravigliose cappelle laterali dipinte da artisti del calibro di Giovanni da Cosma e Taddeo Gaddi, così come la volta della navata che è una vera e propria opera d’arte con affreschi ad opera di diversi artisti tra cui Simone Martini, Giotto e la sua scuola.

In fondo alla navata ecco l’altare maggiore, eretto in corrispondenza della tomba di San Francesco, sopra il quale troneggiano quattro grandi affreschi in cui Giotto ha glorificato le tre virtù fondamentali della Regola francescana: Povertà, Obbedienza e Castità.

Dalla Chiesa Inferiore si può scendere alla cripta nella quale riposa la salma del Santo.

La Chiesa Superiore, è caratterizzata dalla sua famosa facciata gotica lineare e raffinata al cui centro troneggia un bellissimo rosone.

La parte superiore è ricoperta di affreschi che narrano del Vecchio e Nuovo testamento, la cui attribuzione è ancora incerta dopo la tesi che voleva affidare la paternità a Giotto e a Cimabue. Le pareti inferiori sono invece opera di Giotto e della sua scuola. Questo è il ciclo pittorico più importante ed interessante dell’iconografia francescana.

Uscendo dalla Basilica e proseguendo per Via San Francesco si può raggiungere  la medievale Piazza del Comune attorno a cui spicca il Tempio di Minerva, risalente al I secolo a.C., un vero gioiello d’arte antica.

Per percorrere le orme del Santo, uscite dalla piazza e scendete subito a destra vi trovate davanti alla Chiesa Nuova, realizzata nel ‘600 sulla casa natale di S. Francesco.

Costeggiando la chiesa si arriva all’Oratorio di S. Francesco Piccolino, nel quale secondo la leggenda nacque il Santo.

Percorso Corso Mazzini vi trovate in Piazza S. Chiara, dominata dall’omonima Basilica.

La Chiesa fu eretta tra il 1257 ed il 1265, lungo l’asse viario che collega Porta Nuova a San Francesco. La facciata, caratterizzata dai filari di pietra bianca e rosa, è dominata dal rosone e termina a timpano con un loculo centrale. Bellissimo il portale, con i due leoni a riposo che sostengono la lunetta su cui poggia la ghiera.

La Chiesa presenta una pianta a croce latina ed è costituita da un’unica navata centrale, che termina con il transetto e l’abside di forma poligonale. Al suo interno, contiene preziosi affreschi realizzati tra il XII e il XIV secolo.

Le prime due cappelle che si aprono sulla destra rappresentano l’area più antica dell’edificio, poiché si tratta dei resti della preesistente Chiesa di San Giorgio. Nella prima delle due, si può inoltre ammirare il Crocifisso in passato situato nella Chiesa di San Damiano che, secondo la tradizione, avrebbe invitato San Francesco ad operare per rifondare la Chiesa.

Nella cripta si trovano i resti terreni di Santa Chiara di Assisi e alcune reliquie particolarmente ben conservate: un saio di San Francesco ed una veste realizzata dalla Santa fra le altre.

Come arrivare ad Assisi

In Auto:

Per chi proviene da sud ovest l’uscita dell’autostrada A1 migliore è Orte, che è’ legata a Perugia dalla SS204 (direzione Terni) prima, e la E45 (o SS3bis) da Terni a Perugia e poi. In questo caso prima di Perugia, arrivare a Ponte San Giovanni, seguire le indicazioni per Assisi, imboccando la E45, c/o Collestrada sulla SS75. Uscire a Santa Maria degli Angeli e seguire le indicazioni per Assisi.

In alternativa da terni è possibile percorrere l’antica centrale Umbra passando per il passo della Somma e per Spoleto

Per chi proviene da sud est l’uscita dell’A4 consigliata è Civitanova Marche. Proseguendo per la comoda SS 77 si arriva a Foligno da cui Assisi dista pochi minuti di SS75.

Venendo da nord sulla A14 sulla costa adriatica, a causa della limitazione di traffico di un tratto della E45, il modo migliore per raggiungere Assisi è uscire dal casello autostradale di Fano o di Ancona, andando poi in direzione Perugia.

La miglior uscita per Assisi sull’autostrada A1 è Valdichiana, dove la strada entra nella SS75bis che si affaccia sul Lago Trasimeno in Umbria, prima, e poi a Perugia. Arrivare successivamente Ponte San Giovanni, e procedere verso Assisi, c/o Collestrada sulla SS75, uscire a Santa Maria degli Angeli e seguire le indicazioni per Assisi.

In Treno:

Da nord, la linea principale tra Firenze e Roma, ha una stazione a Terontola (sulla diramazione Lago Trasimeno, Perugia, Assisi, Spello e Foligno), quindi provenendo da Firenze prendere uno dei treni giornalieri per Terontola / Cortona (1 ‘/ 2 hr.), che hanno la coincidenza con un treno per Assisi / S.Maria degli Angeli (da 45 a 60 min.).

Da sud, la linea principale tra Roma e Ancona ha una stazione a Foligno (sulla diramazione Spello, Assisi, Perugia e dal Lago Trasimeno), quindi provenendo da Roma, prendere uno dei nove treni giornalieri sulla linea di Ancona, fermarsi a Foligno, dove è possibile trasferirsi su un treno verso Perugia (da 10 a 15 min.).

Tutte le linee citate fanno parte del sistema ferroviario statale FS e si fermano in una stazione di Santa Maria degli Angeli, ben lontano dal centro storico (circa 3 km), ma con gli autobus si arriverà nel centro della città. I servizi di taxi e autobus partono dal piazzale antistante la stazione e che vi porterà in Piazza Matteotti.