Riprendiamo da Facebook, la testimonianza di Valerio Sichi, che si è vaccinato nei giorni scorsi presso il centro vaccinazioni di Pistoia alla “Cattedrale” (Ex officine Breda).
 
Cronaca di una vaccinazione all’Hub “La Cattedrale” a Pistoia.
La cronaca inizia il giorno 29 marzo. Su whatsapp mia cognata mi linka la pagina delle prenotazioni della Regione Toscana dove hanno aperto le prenotazioni fino alla classe 1951. La mia. Verso mezzanotte vado a vedere come funziona la cosa. Funziona. Inserisco i dati, mi mandano il codice sul telefonino, lo rinvio e si apre la possibilità di prenotare. A San Marcello è tutto esaurito. Il punto più comodo che vedo è a Pistoia alla Cattedrale. Scelgo quello e mi mostra possibilità dal 1 al 6 aprile. Clicco casualmente il 3 e scelgo un’ora comoda 9.43.
Appare la possibilità di stampare la prenotazione che prevede già anche la data del richiamo prevista per il 26 giugno alla stessa ora.
La finestra, che si apre alla conferma, mostra il foglio prenotazione che contiene anche due link. Uno per scaricare il foglio informativo da consegnare al punto vaccinazione, l’altro contiene una specie di “bugiardino” informativo con tutte le notizie sul vaccino, caratteristiche e possibili reazioni che potrebbe avere. Stampo anche quelli e rapidamente completo il primo con le notizie richieste, anagrafiche e sulle eventuali patologie in corso.
Stamattina 3 aprile alzata alle 7 per partire verso le 8, in modo da avere margine per gestire eventuali problemi ed imprevisti. Partenza puntuale ed arrivo tranquillo a Pistoia Posteggio Pertini proprio di fronte a “La Cattedrale”. Posti disponibili in abbondanza e scelgo una zona centrale. Sopralluogo al punto di ingresso per vedere come funzionano le cose.
A smistare gli ingressi c’è un volontario dell’Associazione Nazionale Alpini sezione di Pistoia che, con sicurezza e gentilezza, organizza gli ingressi sia per quelli prenotati che per quelli che vanno dai medici di famiglia. Quest’ultimi entrano subito senza fila, mentre per quelli prenotati come me l’ingresso avviene uno al minuto in base all’orario stabilito sul foglio di prenotazione. Già questa cosa è piacevole e notevole.
Ascolto gli annunci degli orari in ingresso e capisco che dovro attendere circa 40 minuti per il mio turno. Sono arrivato troppo presto. Mi allontano dal gruppo distanziato senza affollamenti che attende all’ingresso e rientro in macchina dove ascolto la radio e spippolo sul telefonino per far passare il tempo.
Alle 9.30, con 10 minuti di anticipo come suggerito, mi avvicino al punto d’ingresso. Hanno avuto un ritardo di 5 minuti per qualche problema, ma tutto scorre con regolarità. Quando chiamano le 9.43 entro nella Cattedrale. Il primo step, anche questo controllato da un altro volontario dell’ANA, è la consegna all’incaricata dell’USL dei documenti che avevo già compilato . Questa controlla che tutto sia a posto e mi da un altro foglio da completare con i miei dati ad uno dei tavolini predisposti. Compilato il foglio mi presento al punto medico , anche qui ingresso regolato da altra persona dell’ANA. Qui ci sono varie postazioni con medici. Vado dal medico con la postazione libera e lui controlla le mie dichiarazioni su eventuali patologie in corso. Dopo alcune battute cordiali sul fatto che non ci sono problemi mi consegna il foglio che ha compilato e firmato, dove sono scritte tutte le caratteristiche della vaccinazione che riceverò: vaccino AstraZeneca, n. partita ecc. Ora posso andare ad uno degli ambulatori mobili allestiti per la vaccinazione, il n. 4.
Qui un altro alpino mi fa accomodare ad un punto sosta, allestito con seggiole, dove si attende che si liberi un ambulatorio.
Quando è il mio turno entro nell’ambulatorio ci sono 2 postazioni con due addette. Alla postazione che mi viene indicata libero il braccio dagli indumenti e sono pronto per essere vaccinato, non senza un’emozione di compiacimento per tutto quello che vedo intorno. Arriva l’addetta con la siringa mi chiede su quale braccio desidero fare il vaccino. Le dico a sinistra dove ho ricevuto il primo vaccino della mia vita, lei ride e zacchete. Un secondo e la dose AstraZeneca entra per fare il proprio dovere con me. Sono le 10.03 mi rivesto e saluto. All’uscita un volontario della Croce Verde mi da indicazioni per accomodarmi per 15 minuti in un punto sosta con sedie, e mi fa accomodare in un preciso punto deciso da lui. Anche questo punto è importante per andare poi con l’ordine stabilito da altri operatori amministrativi dell’USL, che dopo la presentazione della tessera sanitaria completano la fase della vaccinazione con l’inserimento di tutti i dati nel sistema informativo dell’USL.
Mi avvio sulla corsia che mi viene indicata per l’uscita e avanzando scatto qualche foto di questa struttura operativa molto efficiente e organizzata all’interno de “La Cattedrale”. C’è ancora un carro ponte e ricorda che questo luogo era un grande reparto dove si costruivano treni. Operai e tecnici impegnati in importanti sforzi produttivi. Ma questa è un’altra storia.
La storia di oggi mostra questo grande ed efficiente sforzo collettivo di sanitari, medici, infermieri, amministrativi e di volontari che operano per dare una spallata finale a questa pandemia e farci uscire dalle difficoltà sanitarie, economiche e sociali, come ha detto il Presidente Mattarella.
Oggi lo Stato, nel suo significato più largo, c’era e nella forma migliore.